"Una volta ancora ci parla della ciclicità dell’esperienza in cui tutti, uomini, animali e cose, siamo costretti a convivere, e in cui possiamo godere di divertenti coincidenze, come il dialogo improvvisato tra un metal detector e un cane che scava nella sabbia, o di uno, ben più carico di pathos, tra una cabina e un muletto pronto ad estirparla dal suo habitat. Una ciclicità in cui la spensieratezza convive con più profonde tensioni verso il futuro. "
Recensione completa di Arianna Vietina disponibile sul catalogo della prima edizione della Festa del Cinema Pirata.